Modifica del Regolamento delle entrate
“Andare incontro ai cittadini, privati e attività produttive, non in regola con i versamenti dei tributi locali e allo stesso tempo aumentare la possibilità per l’ente pubblico di rientrare delle somme dovute. E’ questo - ha sottolineato l’Avv. Paola Orlando, Assessore al Bilancio, Finanze e Tributi del Comune di Chioggia - il duplice intento delle modifiche al Regolamento generale delle entrate proprie e dei rapporti con il contribuente approvate ieri, 30 settembre, nel corso del Consiglio comunale. La possibilità di aumentare il numero di rate per coprire la somma dovuta e l’eliminazione dell’obbligo di versare un cospicuo acconto vanno di certo nella direzione della vicinanza al cittadino, con norme che rendano il pagamento meno impattante per il bilancio familiare o, nella maggior parte dei casi, dell’azienda. Sono infatti soprattutto le attività ad accumulare debiti tributari e patrimoniali, cifre spesso destinate a crescere e che diventano inaffrontabili considerate nella loro interezza. Da qui l’esigenza, manifestata dai cittadini ed accolta dall’Amministrazione comunale, di ampliare le modalità di rientro delle somme dovute, soprattutto per quanto riguarda Tari e IMU”.
Parliamo di una massa importante di crediti tributari che ingessano il bilancio del Comune. Con questo provvedimento di parziale modifica del Regolamento delle entrate l’Amministrazione vuole andare incontro a quelle situazioni di temporanea ed obiettiva difficoltà economica dei cittadini o soggetti produttivi, che impediscono loro un regolare versamento dei tributi locali nei termini previsti.
“La possibilità di concedere il pagamento in 10 anni (120 rate) – aggiunge l’Assessore Orlando- deve accompagnarsi al rilascio di una garanzia fidejussoria a favore dell’Amministrazione che, tra l’altro, permetterà di non effettuare l’accantonamento al Fondo Crediti di dubbia Esigibilità, con positive ricadute nel bilancio e nella quota da inserirsi nei PEF Tari, a vantaggio dell’intera collettività, ad esempio nel reimpiego nelle spesa corrente, nel sociale o in altri ambiti con una tangibile ricaduta sul cittadino”.
Un percorso, quello portato avanti dall’Amministrazione comunale, durato mesi, nel corso dei quali si sono susseguiti incontri con Veritas, gestore del tributo Tari e con il quale si è giunti ad una linea condivisa proprio per andare incontro alle richieste di una più ampia rateizzazione.
Da questa esigenza che l’Amministrazione ha intercettato e alla quale ha voluto dare risposte concrete si è giunti alla decisione di apportare modifiche ed integrazioni all’art. 20 del Regolamento delle entrate comunali, concernente la disciplina del procedimento di rateazione dei debiti tributari e patrimoniali. Oltre all’aumento del numero di rate, venendo incontro ulteriormente ai contribuenti, si è arrivati all’eliminazione dell’obbligo, previsto in precedenza, di versare un acconto del 30% per debiti superiori ad euro 20.000,00 e per i piani di rateazione superiori a n. 37 rate. Si trattava di cifre importanti che potevano, in molti casi, costituire un deterrente alla possibilità di sanare le situazioni aperte, nonostante la volontà di regolarizzazione del contribuente.
A completare il quadro della modifica della normativa, si è previsto: un ulteriore scaglione di dilazione per debiti da euro 20.000,01 a euro 35.000,00 prevedendo un numero di rate mensili da 37 fino a 72 e una maggiore dilazione dei debiti superiori ad euro 35.000,00, aumentando il numero massimo delle rate da 73 a 120, previa presentazione di una delle garanzie previste dalla legge 10 giugno 1982, n. 348.
Oltre al “capitolo” costituito dalla Tari, le modifiche all’art. 20 del Regolamento per la gestione delle entrate sono state richiamate anche dall’articolo 12 del Regolamento per la disciplina dell’Imposta Municipale propria (IMU), altra voce importante delle entrate comunali che l’Ente ha tutto l’interesse a recuperare, nel caso di mancati versamenti, andando incontro con maggiore flessibilità ai cittadini.