Potrete accedervi attraverso la PORTA DI SANTA MARIA (1530), come si faceva un tempo quando Chioggia era una città murata e questo era l’unico accesso disponibile per chi vi giungeva dalla terraferma.
Subito sulla vostra sinistra sul lato sud della Cattedrale, nel cosiddetto Sagraéto (piccolo sagrato) si può ammirare il complesso del REFUGIUM PECCATORUM: uno degli angoli più suggestivi della città. L'interessante gruppo marmoreo di cui si compone, raffigurante la Madonna col Bambino, è sormontato da una cupola dorata. La statua, assieme alla balaustra, era posta fino al 1814 sulla scalinata dell'antico palazzo comunale, successivamente demolito. Si racconta che proprio di fronte ad essa i condannati a morte sostavano per recitare l'ultima preghiera. Immortalato da un quadro di Luigi Nono.
Subito dopo si può ammirare la maestosa CATTEDRALE eretta, sul progetto di Baldassarre Longhena. All'interno si ammirano il battistero (1700) di A. Cattajapietra, il pulpito (1677) e l'altar maggiore del Tremignon. In una cappella laterale sono conservate le reliquie dei SS. Patroni Felice e Fortunato con alle pareti pregevoli tele di Palma il Giovane, Piazzetta, Tiepolo, Cignaroli, Diziani e Liberi.
Il CAMPANILE È DI STILE ROMANICO ed è visibile, al di sopra della porta, un bassorilievo detto 'Madonna del Riposo: ricorda la sosta notturna a Chioggia del Papa Alessandro III nel 1178 sugli scalini del campanile stesso.
Accanto IL TEMPIETTO DI SAN MARTINO in stile tardogotico con una cupola esagonale all'esterno e semisferica all'interno, fu costruito dagli abitanti di Sottomarina rifugiatisi a Chioggia dopo la distruzione del loro borgo ad opera dei Genovesi nel 1379.
Procedendo sulla destra su PALAZZO POLI una targa ricorda che per qualche anno fu la CASA DI CARLO GOLDONI padre della commedia italiana ed autore delle famose “BARUFFE CHIOGGIOTTE”.
Al centro della piazza si trova la BASILICA DI S.GIACOMO, che conserva l’effigie della Madonna della Navicella, ritrovata dopo un'apparizione della Madonna sulla riva della spiaggia di Sottomarina nel 1508. Numerose le 'tolele', e gli ex voto a testimoniare la radicata religiosità popolare. Tra le opere più notevoli il vastissimo affresco del soffitto di 223 mq. opera settecentesca del pittore locale Antonio Marinetti detto il Chiozzotto, allievo di Giovanni Battista Piazzetta (1682-1754).
Sulla Piazzetta XX Settembre si affaccia la CHIESA DELLA TRINITÀ realizzata nella forma attuale nel 1705 da Andrea Tirali (1660-1737), con pianta a croce greca nell'attiguo oratorio dei Battuti, detti i 'Rossi' per il colore del saio penitenziale uno dei più importanti cicli pittorici del manierismo veneto (Paolo Piazza, Palma il Giovane, Andrea Vicentino, Alvise Banfatto .
Nella piazzetta notevole anche lo STENDARDO, il pennone portabandiera sostenuto da tre prigioni opera del Zemignani (1713).
Oltre il Palazzo comunale ricostruito in puro stile asburgico, si trova PALAZZO GRANAIO, uno degli edifici più antichi della città anteriore alla guerra di Chioggia, di stile gotico molto sobrio, è stato costruito nel 1328. Aveva la funzione di conservare il grano necessario alla comunità e poggiava originariamente e fino al secolo scorso su 64 colonne, che solo in questo secolo sono state cementate ricavando un piano terra. Sulla facciata è visibile un'edicola con un'immagine della Madonna col Bambino, opera attribuita a Jacopo Sansovino (1486-1570). Sotto si può ammirare la suggestiva PESCHERIA cittadina, tappa obbligata per chiunque venga in visita a Chioggia. L'accesso principale è costituito dal 'Portale a Prisca', opera dello scultore padovano Amleto Sartori
Lungo il Corso del Popolo s'incontra la CHIESA DI S. ANDREA. Di antica fondazione (esisteva già nel XV secolo), la chiesa venne rifatta nel 1743 con la facciata è di tipo barocco. Conserva opere ragguardevoli tra cui nella sacrestia una tela raffigurante la crocifissione del Marescalco (Giovanni Buonconsiglio). Accanto la TORRE-CAMPANILE di stile romanico risalente al XI-XII secolo e, un tempo, torre di difesa e di avvistamento militare, che conserva l’orologio da torre più antico al mondo, esistente già nel 1386, contemporaneo di quello della cattedrale inglese di Salisbury.
Conclude la passeggiata nel corso la stupenda visione che offre la PIAZZETTA VIGO dove si erge da 1786 la colonna con il Leone Marciano (chiamato con ironia dai chioggiotti per le sue fattezze non proprio maestose 'el gato'). E il maestoso ponte di Vigo che rappresenta il balcone della città sulla laguna costruito in muratura nel 1685 sotto il podestà Morosini ed abbellito nel 1762 con marmi d'Istria.
Per completare il nostro itinerario è necessario spostarsi nelle fondamenta del Canal Vena dove si possono ammirare alcuni tra i più importanti palazzi cittadini tra cui PALAZZO GRASSI, ora sede universitaria.
E da ultimo giungere fino all’isoletta di SAN DOMENICO dove sorgeva un antico convento domenicano. Nel tempio settecentesco si possono ammirare opere di grande valore del Carpaccio (S. Paolo, ultima opera conosciuta al 1520), di Jacopo Tintoretto di Pietro Damini, Lendro Bassano e del Brustolon. Ma l’oggetto più prezioso è senz’altro il gigantesco Crocefisso ligneo, alto più di quattro metri, che risale al XIV sec. Ed è riconosciuto come uno dei più interessanti esemplari esistenti di Cristus dolorosus, di chiara derivazione nordica, che si impone tra tutti per la sua espressività e per la sua grandezza.